POLITICA E REPUBBLICA
Premetto che non sono un leghista, non sono uno storico, non
sono un economista.
Quello che è sotto gli occhi di tutti da 20 anni a
oggi, se non è accecato da un’ideologia qualsiasi ideologia, si sarà reso conto
che i politici hanno perso ogni pudicizia.
Voglio solo ricordare e confrontare due modi di far
politica: quella dei politici della Repubblica Italiana e quella della
Repubblica di Venezia.
E’ vero che a Venezia erano i nobili che governavano
e, in certo qual modo, tiranneggiavano molti popoli di varie nazioni ma…. con
una differenza abissale. Per chi non le sapesse o le avesse dimenticate, ne
rammento soltanto alcune:
-
L’elezione
avveniva in maniera molto lunga e complessa che garantiva l’impossibilità,
pressoché totale, di inciuci.
-
Gli eletti
rimanevano in carica un solo periodo.
-
Gli eletti,
durante l’incarico pubblico, non potevano esercitare la propria professione.
-
Gli eletti,
durante l’incarico pubblico non solo non percepivano alcuno stipendio dallo
Stato ma dovevano provvedere di tasca propria alle spese inerenti la carica
ricoperta perché, al termine dell’incarico, questo avrebbe consentito di
guadagnare molto di più nell’esercizio della professione dato il prestigio
acquisito.
-
Se gli eletti
compivano dei reati venivano puniti immediatamente e più severamente degli
altri cittadini, perché avevano disonorato la carica ricoperta e soprattutto
avevano disonorato la Repubblica.
Mi fermo qui e faccio alcune
considerazioni:
Se molti Stati hanno studiato,
analizzato, e tenuto in alta considerazione lo Statuto della Serenissima, non
sarà certamente per motivi semplicistici o populisti. Il raffronto tra i
comportamenti dei politici della Serenissima e quelli dei politici italiani è
molto semplice, comprensibile da tutti e dovrebbe aprire gli occhi anche ai più
ideologizzati ed estremisti.
Il constatare l’attuale svilimento di
così alti incarichi, l’abbrutimento e la decadenza morale di queste persone, in
confronto alle regole della Serenissima,
dovrebbero far riflettere non solo gli eletti ma tutti gli elettori.
D’altronde, guardando quanto accade
negli altri Stati, ci si dovrebbe rendere conto di quanto bassa sia la moralità
insita in tutti gli italiani:
Per aver copiato parte di una tesi,
molti anni fa, un ministro politico è stato costretto a dimettersi.
Per
aver speso una minima somma di denaro pubblico per uso privato un politico
inglese è stato costretto a dimettersi.
Per una relazione extraconiugale un
politico americano è stato costretto a dimettersi.
I nostri politici, con i loro
comportamenti illeciti, che fanno? Si indignano perché sono indagati e restano
al loro posto. E noi come reagiamo? Ci
indigniamo per un giorno e poi li giustifichiamo.
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